lunedì 18 aprile 2016

Regola dei terzi

Ciao a tutti e Bentornati sul blog,

Dopo l'esercizio sulla teoria del campo, abbiamo cominciato un nuovo argomento aderente alla composizione di una buona fotografia: la regola  del terzi.
La regola dei terzi deriva da un' antica conoscenza dell'uomo: la sezione aurea.
Infatti la sezione aurea non è altro che il rapporto tra due grandezze diverse che come risultato da 1,618.
Questo numero è davvero fondamentale perchè compare spesso in natura, un esempio è la struttura della conchiglia di nautilus che segue questa regola,  un' opera di Beethoven oppure nel corpo umano, per esempio se dividiamo la statura di una persona per la distanza tra piedi e ombelico otteniamo 1,618. Nell'antichità veniva cosi nominato un numero soprannaturale, per questo è stata chiamata anche "proporzione divina".
Nel campo delle arti visive l'uso di questa regola è diventata molto frequente, infatti viene usufruita sopratutto nel cinema, nella televisione, nei fumetti e nella grafica. La fotografia è un linguaggio visivo, ecco perchè ci interessa;
Ci serve sapere che esistono delle linee di forza: nella composizione vengono utilizzate in due modalità diverse:
  • il soggetto viene collocato su una o più linee di forza
  • le linee di forza suddividono lo spazio in tre parti orizzontali e tre verticali all'interno delle quali il soggetto o i soggetti vengono divisi.
Infine abbiamo i punti di forza che costituiscono dei punti di riferimento su cui collocare un soggetto o una parte di esso.
Come esercitazione avevamo il compito di fotografare sia il paesaggio e sia una persona basandoci su questi parametri e infine trovare delle foto su gettyimages.

Foto scattata da me- soggetto collocato su una linea di forza

Foto scattata da me-soggetto collocato su una linea di forza

Foto scattata da me-soggetto collocato su un punto di forza

Foto scattata da me- soggetto collocato su un punto di forza

Foto prese su GettyImages





domenica 10 aprile 2016

Teoria del campo

Ciao a tutti e bentornati sul blog!

In questo post vi parlerò di un nuovo argomento iniziato in classe con il proff. Manfredini: la teoria del campo.  Per teoria del campo si intende una teoria messa a punto nel 1971 da Attilio Marcolli, docente e studioso di arti grafiche. Il suo studio si rifà alle teorie della Gestalt: secondo la Gestalt la nostra percezione avviene per modelli, per configurazioni che si sono formate man mano nella nostra mente. Per tanto la teoria del campo la possiamo considerare come  "campo" un insieme di elementi, un territorio, una zona delimitata in cui avvengono certi fenomeni o comportamenti secondo regole o criteri che valgono solo all'interno del campo.
Dunque possiamo dire che il campo è un limite entro cui valgono certe regole: le regole possono essere leggi di natura o di diritto.
Arrivati a questo punto, possiamo fare un ipotesi: le composizione di linee e punti ci inducono ad elaborazioni di tipo logico-formale. Per esempio se vediamo in un quadrato una linea orizzontale ci induce alla quiete oppure se ci troviamo una linea verticale ci induce alla vitalità e se noi vediamo una linea curva ci porta alla continuità.
Ogni composizione sono portatrici di significati e dimostrano la potenzialità espressiva dei segni una volta che vengono organizzati.
Dopo questa spiegazione abbiamo  cercato alcune immagini su gettyimages e le abbiamo impaginate su schemi consegnati dal proff. In seguito siamo andati a fotografare i paesaggi tenendo in considerazione le schede consegnate sulla teoria del campo.



Soggetto posizionato a destra (scattata da me)

Soggetto posizionato al centro (scattata da me)

Soggetto posizionato sopra (scattata da me)

Soggetto posizionato sotto (scattata da me)




Fotografie prese da gettyimages

domenica 3 aprile 2016

Punto, Linea e Superfice

Ciao a tutti e bentornati sul blog,

Dopo aver imparato a gestire la profondità di campo, il proff ci ha spiegato come si fa ad ottenere una "buona" composizione fotografica. Bisogna sapere che la natura di composizione è organizzazione, il suo scopo è di dare evidenza al soggetto e presentarlo nella forma graficamente più efficace. La valutazione di un'immagine è frutto di due fattori: la percezione  e il gusto soggettivo; La percezione comprende quel processo di conoscenze relative alla attività sensoriali, inoltre, ci permette di comprendere i fatti che succedono intorno a noi.
Una buona fotografia deve essere semplice, accattivante e ordinata che sia capace di comunicare. Per primo compito dovevamo fare delle fotografie dove dovevamo inquadrare una superfice dove ci fosse un punto, inteso come punto di osservazione,  e una linea.
Dopo aver selezionato 10 foto, le dovevamo riportarle su Photoshop per migliorarne la resa usando i valori tonali.