In questo post vi parlerò di un nuovo argomento iniziato in classe con il proff. Manfredini: la teoria del campo. Per teoria del campo si intende una teoria messa a punto nel 1971 da Attilio Marcolli, docente e studioso di arti grafiche. Il suo studio si rifà alle teorie della Gestalt: secondo la Gestalt la nostra percezione avviene per modelli, per configurazioni che si sono formate man mano nella nostra mente. Per tanto la teoria del campo la possiamo considerare come "campo" un insieme di elementi, un territorio, una zona delimitata in cui avvengono certi fenomeni o comportamenti secondo regole o criteri che valgono solo all'interno del campo.
Dunque possiamo dire che il campo è un limite entro cui valgono certe regole: le regole possono essere leggi di natura o di diritto.
Arrivati a questo punto, possiamo fare un ipotesi: le composizione di linee e punti ci inducono ad elaborazioni di tipo logico-formale. Per esempio se vediamo in un quadrato una linea orizzontale ci induce alla quiete oppure se ci troviamo una linea verticale ci induce alla vitalità e se noi vediamo una linea curva ci porta alla continuità.
Ogni composizione sono portatrici di significati e dimostrano la potenzialità espressiva dei segni una volta che vengono organizzati.
Dopo questa spiegazione abbiamo cercato alcune immagini su gettyimages e le abbiamo impaginate su schemi consegnati dal proff. In seguito siamo andati a fotografare i paesaggi tenendo in considerazione le schede consegnate sulla teoria del campo.
Soggetto posizionato a destra (scattata da me) |
Soggetto posizionato al centro (scattata da me) |
Soggetto posizionato sopra (scattata da me) |
Soggetto posizionato sotto (scattata da me) |
Fotografie prese da gettyimages |
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